Prendere delle decisioni non sempre è una scelta semplice. L’essere umano tendenzialmente utilizza delle scorciatoie mentali (cosiddette euristiche) per giungere a delle conclusioni rapide col minor sforzo possibile.
Il processo di “decision making” però nasconde delle insidie che in gergo psicologico prendono il nome di bias cognitivi o errori cognitivi, ossia pregiudizi astratti consolidati nel tempo in maniera inferenziale che non si basano su dati di realtà, e che appunto, se persistenti, possono generare sofferenza emotiva e stili di pensiero disfunzionali.
I bias cognitivi sono molteplici e presenti in vari ambiti. Ne citeremo alcuni più comuni:
Uno degli ambiti psicopatologici in cui sono stati ampiamente studiati i bias cognitivi è quello del “gioco d’azzardo”, all’interno del quale ci si affida a correlazioni illusorie per (sperare di) vincere.
Tali distorsioni cognitive non sono immodificabili. Tutt’altro possono essere riconosciute e riformulate in pensieri più aderenti alla realtà ma soprattutto più funzionali al nostro benessere.
“La razionalità umana viene ostacolata da distorsioni del giudizio (bias cognitivi) che portano a errori sistematici nel momento in cui occorre prendere decisioni in condizioni di incertezza.”
-Daniel Kahneman–
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