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Ludopatia

Disturbi trattati

Con il termine ludopatia si fa riferimento alla dipendenza dal gioco d’azzardo.

Venne inserita nella quarta edizione del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, DSM-IV (1994), con il nome di Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) e classificato come “disturbo del controllo degli impulsi”. Nel DSM-IV TR. venne ridefinito come “comportamento persistente, ricorrente e maladattativo di gioco che compromette le attività personali, familiari o lavorative”.

Infine nel DSM-5 (2013) il gioco d'azzardo è stato categorizzato nell'area delle dipendenze con la dicitura Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA).

Questa condizione prevede un progressivo investimento di risorse nel gioco d’azzardo portando ad una sempre maggiore frequenza delle giocate, quindi di tempo passato a giocare, ma soprattutto di denaro speso, in molti casi nel tentativo di recuperare i debiti accumulati dalle perdite precedenti.

Il giocatore patologico tende a mettere in atto tutta una serie di comportamenti che evidenziano la difficoltà a controllare l’impulso del gioco. Le giocate, infatti, attivano nell’individuo un meccanismo di piacere/gratificazione, dato dal rilascio di dopamina, che invoglia il soggetto alla reiterazione del comportamento per ricercare nuovamente quella sensazione.

Questo meccanismo è alla base di molte dipendenze, tra cui l’uso (e l’abuso) di sostanze. Inoltre le distorsioni cognitive riguardo le giocate, (ad es. le piccole vincite, previsioni di un risultato vincente) contribuiscono a mantenere vivo questo comportamento.

La somiglianza con l’abuso di sostanze si nota anche nei meccanismi di tolleranza e astinenza.

Con il passare del tempo, infatti, il giocatore patologico avverte il bisogno di giocare quantità crescenti di denaro per ottenere l’eccitazione desiderata, entrando così in un circolo vizioso di scommesse e tentativi di recuperare le somme di denaro perse attraverso altre giocate. Il gioco inizia così a diventare un pensiero ricorrente ed ossessivo ed anche quando non sta giocando, l’individuo ha dei pensieri persistenti riguardo esperienze di gioco passate, o pianificazioni di giocate future.

I sintomi si ripercuotono anche sulla sfera emotiva, portando sensazioni di disagio quando l’individuo non gioca, arrivando a sperimentare senso di irritabilità o irrequietezza nel caso in cui riduce o sospende le giocate.

Inoltre nonostante ci possano essere dei tentativi per controllare, ridurre o smettere di giocare, l’individuo spesso ricade nel comportamento patologico, solitamente a causa di situazioni di forte stress o per necessità economiche. Anche in questo caso il bisogno irrefrenabile di ricercare il gioco, stimolato da fattori ambientali (trigger), riattiva il comportamento compulsivo per il bisogno di alleviare il malessere dato dall’astinenza e/o per ricercare la sensazione di eccitazione e di piacere, meccanismo analogo al craving.

Il DGA comporta seri disagi anche nella sfera sociale del soggetto. L’ossessione per il gioco spesso porta il giocatore patologico a compromettere relazioni con persone significative, trascurare il lavoro o lo studio, il più delle volte è costretto a ricorrere alle menzogne per nascondere i problemi legati al gioco e alla perdita del denaro, inoltre dedica molte energie a ricercare metodi per procurarsi il denaro per le scommesse, chiedendo prestiti oppure, nei casi più estremi, affidandosi a comportamenti illegali (ad es. contraffazione, frode, furto). Inoltre con l’avvento di internet e dei cosiddetti casinò online il fenomeno del gioco d’azzardo non risulta più limitato ai soli luoghi appositi, ma offre la possibilità di giocare in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, portando nei casi più estremi ad un completo isolamento, rendendo più difficile riconoscere ed intervenire sulla patologia.

Diagnosi e trattamento

Per poter diagnosticare il DGA devono essere presenti quattro o più dei sintomi citati per un periodo di 12 mesi, dove i comportamenti patologici comportano disagio e compromissione del funzionamento individuale.

È necessario inoltre prestare attenzione alla sintomatologia comportamentale del DGA poiché presenta punti in comune con altre patologie come gli episodi maniacali del Disturbo Bipolare, o con i tratti impulsivi di alcuni disturbi di personalità, come quello Borderline o Antisociale. È presente inoltre una comorbilità con patologie dell’umore quali la Depressione o il Disturbo Bipolare; trattandosi di una dipendenza si può accompagnare all'abuso di sostanze (alcol, tabacco, altre sostanze psicoattive); e infine con i già citati disturbi di personalità Antisociale, Borderline.

Il trattamento del DGA prevede l’uso della psicoterapia cognitivo-comportamentale, focalizzata in un primo momento sull’apprendimento di strategie volte a controllare l’impulso del gioco e sulla gestione delle emozioni negative dovute all’astinenza; successivamente sull’individuazione e trattamento dei meccanismi alla base della dipendenza. Importante inoltre il supporto emotivo di amici e familiari, a questo proposito anche rivolgersi a gruppi di auto-aiuto può fornire supporto attraverso la condivisione di esperienze e aiutare a migliorare il grado di consapevolezza riguardo la patologia.

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