Le relazioni di amore seguono inevitabilmente l’andamento della società, mutando la loro forma di espressione a seguito anche dei cambiamenti che il contesto di vita comporta. La generazione dei Millenials, i giovani nati tra gli inizi degli anni Ottanta e la metà degli anni Novanta, sembra stia provando sulla propria pelle gli effetti più diretti e travolgenti di questa correlazione.
L’allungamento dei percorsi formativi e scolastici e il conseguente ritardo dell’ingresso nel mondo del lavoro, l’instabilità economica e lavorativa, le nuove forme di comunicazione e le nuove forme di amore stesso influiscono a diversi livelli su come si instaurano e mantengono i rapporti con gli altri.
Un passaggio evolutivo fondamentale come quello dell’uscire dalla casa di origine per poter trovare la propria individuazione e autonomia, anche abitativa, si sta posticipando sempre più negli anni. Spesso poi, questo momento può coincidere con l’inizio di una convivenza e di un progetto di costruzione di una famiglia, anch’esso rinviato a data da destinarsi in attesa di più rosee condizioni di vita.
Il desiderio di amare, nonostante ciò, non sembra essere diminuito. I Millennials sembrano ancora aver voglia di innamorarsi e di conoscere persone e costruire relazioni significative, che si traduce in continui tentativi di ricerca di una stabilità relazionale – basti pensare all’aumento dell’uso delle app di incontri.
Tale ricerca non sembra essere scevra dalle paure delle conseguenze dell’amore. Infatti, se per i trentenni di oggi da un lato vi è il desiderio di incontrare una persona che sia quella giusta “finché morte non vi separi” e di realizzare con essa un progetto di vita di coppia, dall’altro la possibilità che tale incontro si realizzi risveglia e acuisce paure più profonde ed individuali legate alla fase di vita in cui i Millennials si trovano – come quelle riferibili all’ansia e all’inadeguatezza personale, perché impegnati a barcamenarsi tra lavori precari e sfiancanti, o al timore di una futura e potenziale genitorialità, laddove non ci si sente ancora sufficientemente maturi e preparati da diventare genitori – arrivando a mettere in atto meccanismi difensivi come l’evitamento dell’amore stesso o il disinvestimento delle relazioni con l’altro.
La società e la famiglia sembrano intensificare i sentimenti di solitudine e mancanza di comprensione. La prima, generalmente, additando questa generazione come quella che non è disposta a fare sacrifici, e di conseguenza colpevolizzando implicitamente i Millennials per la loro difficoltà a creare e mantenere una stabilità di vita che possa riflettersi nella relazione; la seconda ponendosi come termine di paragone di obiettivi di coppia che sembrano oggigiorno irrealizzabili.
Un percorso terapeutico può aiutare ad affrontare queste paure a trovare le risorse necessarie per poter tornare a sperimentare l’amore e la vita di coppia come un arricchimento del proprio Io.
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